Che cos’è il Decision Making
Il decision making, o processo decisionale, è l’insieme di operazioni mentali e comportamentali che portano una persona a scegliere tra diverse alternative. Nella vita quotidiana prendiamo decisioni in modo continuo: alcune sono semplici e automatiche, come scegliere quale pizza ordinare; altre invece complesse e strategiche, come acquistare una casa o cambiare lavoro.
Il processo decisionale implica sempre una valutazione volontaria e intenzionale, spesso motivata dalla necessità di risolvere un problema o raggiungere un obiettivo. A differenza del problem solving, che è orientato alla soluzione, il decision making riguarda la scelta dell’opzione migliore tra più possibilità disponibili.
Come funziona il processo decisionale
Il decision making si basa su processi cognitivi ed emozionali che ci guidano nella selezione di un’opzione rispetto ad altre. Spesso si tratta di prendere decisioni in condizioni di incertezza, dove non possiamo prevedere con certezza gli esiti delle scelte. In questi casi, il nostro cervello valuta probabilità, rischi, vantaggi e svantaggi, facendo affidamento su strategie più o meno razionali.
Le due principali teorie del Decision Making
Il funzionamento del decision making è stato oggetto di studio di numerose discipline, tra cui psicologia, economia e statistica. Esistono due principali approcci teorici:
1. Approccio Normativo
Secondo questo approccio, l’individuo ragiona in modo logico e calcola l’utilità attesa delle opzioni, come nella teoria della scelta razionale (Von Neumann e Morgenstern). Si assume che le persone agiscano per massimizzare benefici e minimizzare rischi.
2. Approccio Descrittivo
Propone una visione più realistica del comportamento umano. Gli individui non sempre agiscono razionalmente a causa di limiti cognitivi, come memoria ridotta o stress. Herbert Simon ha introdotto il concetto di razionalità limitata, secondo cui ci si accontenta di scelte “buone abbastanza” piuttosto che ottimali.
Bias cognitivi ed euristiche nel Decision Making
Daniel Kahneman e Amos Tversky hanno dimostrato che spesso le persone prendono decisioni basandosi su euristiche, cioè scorciatoie mentali. Queste semplificano il processo decisionale, ma possono portare a bias sistematici. Alcune euristiche comuni:
- Euristica della disponibilità: giudicare la probabilità di un evento in base alla facilità con cui viene in mente.
- Euristica della rappresentatività: stimare la probabilità in base alla somiglianza con un modello predefinito.
- Euristica dell’ancoraggio: fare stime partendo da un valore iniziale (ancora) che viene poi aggiustato.
Anche il framing (la rappresentazione mentale del problema) può influenzare la decisione: lo stesso problema può essere percepito in modo diverso a seconda di come viene formulato.
Il ruolo delle emozioni l’ipotesi del marcatore somatico
Antonio Damasio ha proposto l’ipotesi del marcatore somatico, secondo cui le emozioni, attraverso segnali corporei, ci aiutano a scartare rapidamente opzioni svantaggiose. I marcatori somatici agiscono come campanelli d’allarme emotivi, che orientano l’attenzione verso le scelte più sicure o vantaggiose, rendendo più efficiente il processo decisionale.
Fattori che influenzano il Decision Making
Diversi fattori possono condizionare la qualità delle nostre decisioni:
- Contesto sociale: il conformismo e le pressioni del gruppo influenzano le scelte individuali.
- Stress: il livello di pressione emotiva può alterare la capacità decisionale. Secondo Janis e Mann, l’alta tensione può generare evitamento o ipervigilanza.
- Tempo e informazioni disponibili: la mancanza di dati o il poco tempo a disposizione possono ostacolare il ragionamento razionale.
Strategie decisionali compensatorie e non compensatorie
Le strategie decisionali si dividono in:
- Strategie compensatorie: confrontano vantaggi e svantaggi delle opzioni (es. metodo dei pro e contro).
- Strategie non compensatorie: eliminano automaticamente le alternative che non rispettano certi criteri (es. se un’opzione ha un solo difetto, viene scartata).
Il Decision Making applicazioni pratiche
Il decision making ha implicazioni cruciali in moltissimi ambiti:
- Sanità: decisioni cliniche e terapeutiche
- Business e management: leadership, marketing, strategia
- Giustizia: valutazione di prove e sentenze
- Emergenze: scelte rapide sotto pressione
- Politica ed economia: strategie di governance e investimento
Decisioni tra razionalità ed emozione
Il decision making non è solo un processo razionale, ma anche profondamente emotivo. Ogni scelta che compiamo è il risultato di un complesso equilibrio tra logica, emozione, esperienza e contesto sociale. Conoscere i meccanismi, le teorie e i limiti del processo decisionale ci permette di diventare più consapevoli e migliorare la qualità delle nostre decisioni.
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